«Siamo di fronte ad uno sfascio senza precedenti su cui non si possono chiudere gli occhi. Valanghe di studenti non sanno leggere e scrivere. Sforniamo semianalfabeti, la scuola dovrebbe essere il luogo della meritocrazia ma la meritocrazia è calpestata. Ci adeguiamo all'ultimo invece di prendere a modello il primo della classe. Corea, India e Paesi emergenti presto ci spazzeranno via. Di questo passo diventeremo noi il terzo mondo, ce ne accorgiamo quando i giovani arrivano nelle università».
Ecco, questo è quello che trovate in prima pagina sul Messaggero di oggi. A parlare è Giorgio Israel, matematico della Sapienza. Poi meglio non leggere il resto dell'articolo perché è davvero un disastro.
Ecco, questo è quello che trovate in prima pagina sul Messaggero di oggi. A parlare è Giorgio Israel, matematico della Sapienza. Poi meglio non leggere il resto dell'articolo perché è davvero un disastro.
2 commenti:
Confermo. Avrei una decina di tesi di laurea che sembrano scritte con i piedi.... e ormai gli studenti a ingegneria arrivano tutti dal liceo.
Cmq fin quando ci saranno professori che appena possono parlano in dialetto... di certo non danno il buon esempio.
Ecco, abbiamo anche la conferma accademica (a proposito, come va Guba, tutto bene?). E magari fosse solo il dialetto il problema...
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