Uno dei tormentoni più ricorrenti sul futuro dei mezzi di comunicazione è il presunto duello tra internet e tv: la rete è il futuro, presto la tv scomparirà ecc. ecc. Premesso che secondo me si tratta di un falso problema, dato che come ci insegnavano da piccoli a scuola ha decisamente poco senso paragonare le mele alle pere, credo che ci sia una riflessione molto semplice in grado di risolvere in maniera più o meno definitiva la questione (probabile che io abbia scoperto l'acqua calda, ma del resto le idee sono nell'aria).
La differenza di base secondo me è che internet è un mondo singolare mentre la tv è un mondo plurale. Ora mi spiego meglio. Se di sera sono a casa da solo non c'è storia, vince internet: chi l'accende la tv? Io no, tutto quello che la tv mi può dare lo trovo in rete. Anzi, la rete può darmi molto di più di quello che la tv è in grado di offrirmi. Se però sono in casa con mia moglie o con degli amici allora internet è fuori gioco: avete mai provato a navigare in più persone? Non ha senso: non è possibile sviluppare una rotta di navigazione interessante per tutti dato che siamo abituati a navigare in maniera estremamente personale, seguendo i nostri gusti.
Ecco quindi quello che intendo con mondo singolare e plurale: la rete resta singolare, vale a dire uno strumento con cui io mi connetto con il mondo secondo canali, modi, tempi e percorsi scelti da me; la televisione invece è un momento plurale, in cui una parte del mondo si connette con il suo pubblico. Credo che in questa parola, pubblico, racchiuda la differenza sostanziale tra televisione e rete: la prima è fatta per un pubblico, la seconda è fatta dal pubblico. Due strumenti diversi che assolvono a funzioni diverse, ecco cosa sono la tv e la rete, ed ecco perchè non ha senso pensare che un mezzo prima o poi eliminerà l'altro.
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