Mi limito a copincollare dal blog di Alessandro Gilioli alcune delle dichiarazioni di Cossiga fatte oggi al Quotidiano Nazionale: «Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interni (…). Gli universitari? Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Le forze dell’ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì».
Poi qualcuno si domanda come mai non si è ancora fatta chiarezza sui nostri anni di piombo o perché è successo quello che è successo...
Poi qualcuno si domanda come mai non si è ancora fatta chiarezza sui nostri anni di piombo o perché è successo quello che è successo...
3 commenti:
senza parole.
Ciao Giacomo,
grazie del tuo commento in Marginalia. Ti ho risposto cercando di spiegarti perché non credo affatto che rifiutarsi di "dialogare" con squadristi e nostalgici del fascismo sia una forma di razzismo.
Leggere poi queste dichiarazioni di Cossiga qui nel tuo blog e altrove, messe nero su bianco, parole non frutto dell'arteriosclerosi ma profondamente rivelatrici di un certo modo di pensare e agire politicamente e soprattutto riflettere sul fatto che siamo in un paese, in una fase storica dove certe cose possono essere dette e magari anche fatte ... beh, mi conforta nella mia scelta
Non ci posso credere... O__o
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