lunedì, luglio 28, 2008

Mi accontento di una stanza d'albergo

Pare che abbiano trovato lo Yeti. O perlomeno qualche pelo di una creatura sconosciuta. Magari è davvero lo Yeti. Per il resto siamo al rush finale: ancora tre settimane di radio. Nel fine settimana ho preso possesso della mia stanza d'albergo. Sarà ma io negli alberghi mi trovo sempre a mio agio. Soprattutto quando sono via per lavoro. Il concetto stesso di stanza d'hotel mi rassicura. Mi permette di ricreare un microclima su misura, mi obbliga a delle scadenze e degli orari tutto sommato comodi, mi garantisce un determinato livello di ordine e, soprattutto, mi assicura un notevole livello di impersonalità: riesco ad azzerare i contatti umani. In albergo sopravvivi bene con il minimo. Buogiorno. Buonasera. Grazie. Tutto estremamente controllato. Le stanze d'albergo mi rassicurano. Non che io sia così spesso via per lavoro, sia chiaro: forse è proprio per questo che gli hotel mi fanno questo effetto benefico. O perlomeno credo. Ne riparliamo tra tre settimane.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Io negli alberghi ci ho vissuto per anni per motivi di lavoro e li adoro! In albergo mi sento coccolata, al sicuro e non devo alzarmi io per prepararmi uno spuntino se mi viene fame di notte: viva il room service! Anche fare sesso in hotel secondo me è più divertente, forse proprio perché si gioca in territorio neutro, ha sempre un certo nonsoché di trasgressivo anche quando sei con il tuo legittimo partner.
Scusa se mi sono permessa il commento ma l'argomento mi "apparteneva" troppo.
Brixia

Anonimo ha detto...

i peli di yeti sono miei. mi sono accorto che qualcuno e' penetrato in casa mia e mi ha sottratto dei peli con un sotterfugio.

lo yeti sono io.

Anonimo ha detto...

Io ci sono vissuto due mesi in albergo (e anche in alberghi buoni) per lavoro. E' bello farsi "coccolare", poi li' pagava (quasi) tutto la Xerox, ma... manca l'aria di casa, mi mancava un'*altra* stanza dove andare, le cose di casa, i negozi che conosco, la vicina molto anziana e gentile (che, poveretta, e' morta la settimana scorsa)...