mercoledì, febbraio 27, 2008

Non trovo un titolo per questo mercoledì

I giornali stamattina non si possono proprio leggere: tra schemi, ricostruzioni dettagliate e particolari agghiaccianti il caso disperaato dei due poveri fratelli di Gravina sommerge tutto. E poi l'assurdo incidente a Fiumicino, e poi... e poi... Sembra quasi che sia caduta una boccetta d'inchiostro nero sul giornale, una macchia che ha invaso la prima pagina e cha letteralmente impregnato tutti giornali, che è stata assorbita senza speranza da ogni singola pagina. Dopo aver letto dei fatti di Gravina fatichi ad andare avanti. Tutto il resto ti sembra davvero poca cosa perchè dentro allo stomaco senti ancora il fastidio per quello che è successo, perché solo ora ti rendi conto veramente di cosa dev'essere stato morire in quel modo. Una notizia del genere, la notizia di una morte del genere, penso sia insopportabile non solo per chi ha dei figli, ma anche per chi ha un fratello.
Mentre continui a sfogliare il Corriere con l'amaro in bocca poi ti accorgi di due pagine dedicate ad Alberto Sordi (protagonista di una nuova iniziativa editoriale): Carlo Verdone racconta in modo sincero e onesto uno dei più grandi attori di tutti i tempi, capace di impersonare alla perfezione una nazione in un determinato periodo storico. E allora ti capita di leggere l'articolo e di fare un sorriso, ripensando ai tanti film di Sordi che ti è capitato di guardare, al senso profondo dei personaggi che ha interpretato, alle tante risate amare che ti sei fatto in sua compagnia. E allora ti senti un po' meglio e pensi che, tutto sommato, anche questo mercoledì passerà.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Stavamo giocando
e siamo caduti
caduti nel buio
il buio più pesto
abbiamo aspettato
che ci salvaste
al più presto
nessuno ci ha uditi
in questo buco
nel quale cademmo
quasi per gioco
bagliori di vita nel nero
si vedono
continui flash e lacrime
sprecano
portate pazienza
non era
per noi
tempo
per vivere abbastanza.


babs

pio1976 ha detto...

Del paginone dedicato a Sordi mi ha divertito il fatto che Verdone lo ha ricordato dicendo che purtroppo nel finale della carriera Sordi è rimasto intrappolato nei suoi personaggi...

...cazzarola!! Da che pulpito!!

..."Magda?"...

Giacomo Brunoro ha detto...

infatti ad un certo punto sembrava proprio che verdone parlasse di se stesso, è incredibile! un attore ridotto a macchietta, un attore che ormai da il meglio di sé quando è diretto da altri, uno che musicalmente è rimasto fermo al passato (e verdone parla solo di Beatles e Jimi Hendrix da trent'anni...).
è proprio vero che siamo tutti bravi a vedere la pagliuzza nell'occhio del nostro vicino ma non riusciamo a vedere la trave nel nostro... senza per questo voler togliere niente alla grande carriera di verdone (che per me si esaurisce con "maledetto il giorno che t'ho incontrato": dopo si salva solo viaggi di nozze...)