martedì, febbraio 12, 2008

Lo strano record di Treviso: sono i più razzisti ma anche i più integrati

Oggi a pag. 29 di Repubblica c'è un articolo che dovrebbe far riflettere molto: "Il miracolo di Treviso. Nel feudo della Lega gli immigrati più integrati. Sono quasi il 10% della popolazione residente". Questo è il titolo del pezzo, e poi via via si parla di più di 110mila persone provenienti da 142 paesi diversi, tutti con un regolare permesso di soggiorno e con un lavoro si parla di un'integrazione ormai estremamente radicata, soprattutto nei piccoli paesi di provincia. Eppure il Veneto non dovrebbe essere la ragione più razzista d'Italia? E Treviso non dovrebbe essere la Provincia più razzista di tutte? E il sindaco sceriffo di Treviso e le sue sparate? E il Nord Est brutto, cattivo, ignorante e razzista?
Credo che questa notizia sia l'ulteriore conferma di una cosa che vado ripetendo da tempo: il Veneto è senza dubbio la regione più multirazziale ed integrata d'Italia. Proprio per questo il razzismo becero ed ignorante ha trovato tanta eco e tanto risalto. Ricordo che in Italia, fino a qualche anno fa, nessuno era razzista: molto semplicemente gli immigrati non esistevano, fine del problema. Con la loro comparsa sono spuntati anche fenomeni di reazione figli dell'ignoranza e dei luoghi comuni che però non sono che una parte della realtà (il discorso è sempre lo stesso: fa più rumore una persona che urla rispetto a mille che lavorano in silenzio). In veneto la realtà di tutti i giorni è fatta di un'integrazione profonda nel territorio, con le tantissime comunità multietniche che negli anni si sono consolidate in tutta la regione. L'esempio classico è quello degli Stati Uniti: nonostante siano probabilmente il Paese più integrato al mondo (o per lo meno l'unico Paese occidentale in grado di candidare un nero alla massima carica di governo) sono anche il Paese che presenta i fenomeni più evidenti (e a volte anche dichiarati) di razzismo.
Ah, per la cronaca, io li odio i nazisti dell'Illinois...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma che belle parole!
Certo a Treviso ci sono molti extra comunitari integrati, ma come? Nessuno si pone il quesito.
La mia personale esperienza potrebbe chiarire che tipo di razzismo subdolo vige a Treviso.
Io sono romano, ribadisco romano e non romeno, cioè italiano, la mia compagna è veneta purosangue e per motivi familiari mi sono trasferito circa 5 anni fa in questa zona.
Ho creduto, erroneamente che le mie capacità e professionalità sarebbero comunque emerse, errore, meglio se orrore!!!
Per farla breve, ero, un piccolo imprenditore che a Roma mi si valutava ad un buon livello nella capacità e serietà.
Arrivato in questo paradiso di integrazione, con molta umiltà cercai di inserirmi, facendo alcuni lavori gratuiti per farmi notare e valutare, in un primo momento sembrava che tutto filava a dovere ma, tutti, dico tutti, i preventivi venivano respinti con banali scuse, tipo, al momento non possiamo, ci è morto il gatto siamo a lutto, ci dispiace ma adesso proprio no ecc. ecc. Il tutto era palesemente una scusa.
Scocciato da tale comportamento mi attivai alla ricerca dei responsabili di tali stupidi ed infantili dinieghi, arrivai all'apice della " mafia", alle mie rimostranze mi fu detto: Terun de merda, fuori dai marroni, tanto qui non ti facciamo lavurar...
Bel modo di integrare... Ma!?
Non mi sono arreso ed ho cercato di inserirmi cercando lavoro come operaio, lavorando per due soldi e per giunta a nero, queste sono le regole.
Puntualmente dopo circa un mese mi si metteva alla porta con le solite scuse da imbecille erudito, non abbiamo più lavoro, mentre il giorno prima avanti a me firmava un contratto da 500.000 euro e chi più ne ha più ne metta....
Ma il tutto accadeva sempre in concomitanza a qualche elogio che veniva dal fuori, tipo, oh! finalmente hai portato uno che ci capisce, e cose simili, la cosa mi sconcertava e non poco, io se trovavo una persona capace me la tenevo stretta, booo!?
Senza trascurare qui furbi che alla fine mi davano il ben servito senza pagare nemmeno quel minimo, ovviamente denunciati ma, al cospetto delle autorità dichiaravano di non conoscermi e i testimoni, ovviamente veneti, confermavano di non conoscermi, veramente delle ottime persone!!!
Purtroppo mi sono ammalato e mi è stata riconosciuta una invalidità del 50%, liste collocamento e finalmente una opportunità più seria, visto che sono andato a fare un inserimento lavorativo di tre mesi alla egregia cifra di 4,40 euro l'ora, ovviamente per dimostrare le mie attitudini e le capacità accumulate nel tempo, ho solo 52 anni.
La prova va alla grande, i colleghi sono entusiasti, sia per la professionalità che per il mio comportamento scherzoso ed allegro, certo che anche il capo dei capi è molto impressionato, tanto che riferisce al responsabile dell'ufficio categorie protette che ne vorrebbe altri due come me, un tal sentire mi mette in pace con il mondo, finalmente un pochino di tranquillità, per me e la mia famiglia.
Quando mai!!!
Aspettavo con ansia una proposta che è arrivata il giorno dopo la fine della prova, ok, mi si da un foglio bianco con scritto sopra: partime, netto in 21 ore sett. 600 euro mensili
ful time 40 ore sett. 900 euro mensili.
Voi cosa avreste detto? salti di gioia e brindisi o, porca pu.... ma cosè questa, una presa per i fondelli?
Il giorno dopo vengo chiamato in ufficio dal capo supremo che, a prima vista, primo colloquio, mi sembrava un'ottima persona, mi domanda cosa scelgo se il ful o il part, a conti fatti mi coviene il part. sperando di trovare qualche altro lavoro pomeridiano, fatta la scelta si scurisce in volto e mi dice: però lei ha fatto una cosa disdicevole- cioè, dico io- le sue manifestazioni turbano l'ambiente lavorativo!- chi io? ho solo espresso il mio disappunto per il trattamento economico, se ho creato qualche problema me ne scuso, non era mia intenzione.
Mi fa firmare un foglio dove si diceva che avevo scelto il partime, un attimo di silenzio ed esordisce con voce anche icaz... poi lei si è permesso di chiedere soldi ad un suo collega!!!- ma quando mai! io chiedere soldi a chi?- una persona di mia grande fiducia, è vero?- no assolutamente, questa è una menzogna bella e buona, rispondo io- Allora se non ammette significa che lei mette dello scompiglio nell'ambiente lavorativo- faccia come vuole sig. ..... lei comanda-
L'impressione che mi ha lasciato questa conversazione è che se qui non lecchi, ma leccare con due lingue alla volta non vai da nessuna parte, io odio i lecca, li odio talmente tanto che... sono un razzista nei confronti dei leccaculi.
Per finire, la morale di questa mia esperienza è, qui ti integri se lecchi bene, e non se sei capace nel tuo lavoro e sopratutto se lavori con uno stipendio più basso dei veneti, non ci permetteranno mai di cagargli in testa quando le nostre competenze da terroni sono superiori delle loro, i veneti sono un popolo a parte, dove il loro è il meglio del meglio, quello degli altri solo merda.
Queta è solo la sintesi di un fatto accadutomi, ma ce ne sono altri... da scopisciarsi dalle risa, tanto se non ci si ride sopra.... la merda porta fortuna no?

Giacomo Brunoro ha detto...

Se questa è la tua esperienza mi dispiace molto per te, ma ti posso assicurare che quello che hai descritto è "il sistema Italia". Certo, in Veneto ci sono delle peculiarità regionali, ma come ci sono in tutte le regioni italiane, e te lo dico per esperienza avendo lavorato per aziende del sud (rispetto per le persone e i collaboratori zero) e per delle aziende del nord (rispetto per le persone e i collaboratori zero). Poi il discorso da fare sarebbe talmente lungo che ci vorrebbe qualche anno probabilmente...

Anonimo ha detto...

Devo darti ragione, il sistema è quello che è, purtroppo qui in veneto per i terroni non ci sono possibilità, almeno che, ci si abbassi a livelli indegni per un essere umano.