mercoledì, luglio 11, 2007

Argomento spinoso

Soltanto su La Stampa di oggi si parla del "caso" dell'Università di Teramo, in cui è stato bloccato il master del Prof. Moffa sul revisionismo olocaustico, al quale avrebbero dovuto partecipare anche alcuni storici revisionisti. Negli altri giornali mi sembra che non se ne parli e anche in rete la notizia è uscita solo qualche minuto fa (la trovate qui). Personalmente trovo ridicolo che ci sia una verità storica stabilita per legge, che è un po' come negare il senso stesso della ricerca storica. Credo che la censura sia sempre sbagliata e che la verità, proprio perchè tale, venga sempre a galla. Lo so, l'argomento è delicatissimo, e in casi come questi le polemiche esplodono, è inevitabile. Sono convinto che il modo migliore per mettere a tacere menzogne e falsità sia ribattere in maniera scientifica, argomentando serenamente le proprie idee. Vietare e proibire non serve a nulla anzi, spesso si ottiene l'effetto contrario. Certo, è anche vero che di fronte a temi così spinosi la nostra società (e non sto parlando soltanto dell'Italia) non è ancora sufficientemente democraticamente matura, nel senso più volteriano del termine. La cosa veramente triste è che alla fine, tutte questi discorsi cadano nel vuoto: l'unico obiettivo è l'attacco ideologico, politico, il muro contro muro.
Aggiornamento
Riporto integralmente quanto detto da Franco Cardini, intervistato dall'autore dell'articolo. Come al solito le persone intelligenti centrano sempre il bersaglio al primo colpo, evitando le banalità: «Molti studiosi cosiddetti negazionisti portano argomenti degni di discussione e problemi che non consentono la politica dello struzzo. Anche studiosi israeliani hanno parlato di industria dell'Olocausto. Chi pensa di poter demolire il negazionismo ha il dovere morale e il diritto civile di esporre i propri argomenti. Il tema è delicato, pericoloso. I tanti che in buona fede considerano queste tesi uno sciocchezzaio che può alimentare la rinascita di sentimenti antisemiti dovrebbero sfidare i negazionisti in una riunione scientifica con tesi e controtesi, e un verdetto dopo un mese di approfondimenti. Storici seri come Enzo Collotti e Gian Enrico Rusconi, di estrazioni diverse, mettano a tacere i negazionisti. Proporrei la sala stampa di Milano».

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