giovedì, febbraio 22, 2007
Iniziate le consultazioni
Adesso io mi domando: che motivo aveva D'Alema di dichiare in maniera netta che senza l'approvazione della politica estera al Senato il Governo andava a casa? Non credo. C'era bisogno di fare un discorso al Senato così netto e intransigente? Non credo. C'era davvero bisogno di giocare a fare i capetti con i propri alleati? Non credo. Era davvero impossibile sistemare la cosa prima che di arrivare al voto? Non credo proprio.
Insomma, qui c'è qualcosa di losco. Adesso come adesso nessuno (ne sono convintissimo), nessuno aveva voglia di andare a votare. Certo, un modo per sistemare la baracca si troverà (del resto non sono ancora passati i 30 mesi necessari ad ogni parlamentare per portarsi a casa un bel vitalizio), ma l'impressione è che la Democrazia Cristiana abbia riaffermato in maniera incontrovertibile la sua potenza. Non ci sono cazzi, a comandare sono sempre stati i loro, e l'hanno dimostrato ancora una volta.
Resta lo spettacolo indecoroso di quattro imbecilli che litigano, che pronunicano frasi svuotate di ogni significato e straboccanti di retorica, gente che sarebbe da prendere a schiaffi ma che invece va chiamata "onorevole". Meglio non pensare a tutto il tempo perso, ai soldi buttati dalla finestra, all'immobilismo totale che si abbatterà ancora una volta su di noi. Qualcuno diceva che meno fa la politica e più le cose vanno bene. Il dramma è che da noi la politica fa, fa di brutto.
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