lunedì, giugno 30, 2008

La stampa, la magistratura e il chiedere scusa

Da più parti ci si scaglia contro l'impunità dei magistrati. Riducendo la cosa in soldoni potremmo definirla così: in Italia un magistrato non paga mai per i propri errori. Direi che è una riflessione che prima o poi abbiamo fatto tutti, commentando questo o quel fatto di cronaca. E allora molta stampa (soprattutto quella vicina, o di proprietà, del Cavaliere) a darci dentro dicendo che non si è mai sentito un magistrato scusarsi per gli errori commessi, ecc. ecc. Tutto verissimo. Ma io vorrei spostare il punto della questione sulla stampa: avete mai sentito un giornalista scusarsi per aver sbattutto il mostro in prima pagina? Per aver infamato pubblicamente persone innocenti? Per aver riportato con faciloneria criminale notizie imprecise o, peggio ancora, tendenziose? Io no. Mai. E allora di cosa stiamo parlando? Siamo sempre al solito discorso: è tanto facile notare la pagliuzza nell'occhio di chi ci sta davanti, ma la trave che c'è nel nostro non riusciamo proprio a vederla.

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