Quando leggo notizie di questo tipo resto sempre perplesso. Forse un giorno riusciremo ad abituarci alla stupidità cronica della nostra classe dirigente, ma lo dubito. In ogni caso la notizia è la seguente: pare che tutti i possessori di un sito internet dovranno avere la Partita Iva. Anche i bloggers, dunque. Leggo la cosa su Articolo21 (precisamente qui). Si parla di una direttiva dell'Agenzia delle Entrate secondo la quale chiunque volesse realizzare un sito o un blog dovrebbe prima aprirsi una Partita Iva e accollarsi i costi dell’avvio dell’attività e della gestione annuale. Insomma, ci mancava giusto la tassa sulla rete. Adesso va bene essere ignoranti, ma vorrei proprio sapere come si fa a pensare una cazzata del genere (che, tra l'altro, credo sia letteralmente impossibile da far applicare).
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3 commenti:
quoto: rileva per tutti i soggetti passivi I.V.A., a prescindere dalle concrete modalità di esercizio dell'attività. Conseguentemente, se un soggetto I.V.A. utilizza un sito web per divulgare informazioni relative all'attività esercitata anche solo a scopo pubblicitario, deve indicare nel proprio spazio web il numero di partita I.V.A..
è una cosa un filino diversa...mi spiace fare l'avvocato cagacazzi, ma se io ho un blog o meglio un sito professionale è ben diverso dal ragazzino che scrive dei fatti suoi... insommma l'anno scorso ho aperto la partita iva proprio perchè pensavo di mettere su un sito di consulenze (ovviamente mai sfociata in qualcosa di concreto! ;)), ma mica devo indicare niente su scriptabanane...
ps. non mi loggo chè non ho tempo ...
per fortuna che si siete voi avvocati! ma a questo punto ho un dubbio: io lavoro nella comunicazione e ho una partita Iva: devo metterla anche nel mio blog visto che, volendo volare, 'sta paginetta in cui si fanno due chiacchiere su un po' di tutto, potrebbe essere considerata lavoro? boh... io la butto là in attesa di consulenza (gratuita, ovviamente).
e comunque grazie per la precisazione!
si ma se il mio sito risiede in un altro stato (vedi blogger.com) non devo sottostare alle leggi giuridiche dello stato su cui è "fisicamente" presente il mio sito?
cmq a me sembra più che altro che si stia perseguendo la libera controinformazione dei blog e di altri siti, che stanno diventando scomodi (vedi anche le denunce per i commenti offensivi ecc.ecc.ecc.)
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