Non fai in tempo a leggere una bella notizia che subito ne spunta fuori un'altra: la Riforma sui tagli approvata al Senato è stata tagliata alla Camera. I nostri deputati hanno pensato bene di sopprimere il tetto agli stipendi d'oro dei manager pubblici, che anzi da ora in poi potranno guadagnare ancora più di prima. Bene, anzi benissimo: vedo che i nostri politici hanno saputo interpretare al meglio il malumore diffuso tra gli elettori.
Una paio di cose al volo prima di andare a pranzo: interessate post sul blog di Grillo. Viene segnalato un bell'articolo del New York Times in cui si parla di un'Italia in cui la vita è diventata un po' meno dolce. La seconda invece è una riflessione su una cosa che mi ha un po' intristito: il popolo della rete e pretesi libertari è formato veramente da una massa di ignoranti. Stamattina ho dato qualche occhiata a qualche blog in cui si parla del caso Luttazzi: ne viene fuori un Paese popolato da mostri: leggendo i commenti nel 90% dei casi si trovano solo insulti gratuiti, frasi fatte prive di ogni significato, bestemmie, prese di posizioni a prescindere da tutto e tutti... insomma, qualsiasi cosa tranne un minimo di discussione sensata ed intelligente. Dai tempi di Radio Radicale non è cambiato nulla: appena uno è libero di dire quello che vuole non sa far altro che insultare e offendere (e io non sono certo un'educanda, anzi...). Non c'è limite, non c'è possibilità di discutere. Io non ho mai amato Luttazzi ma riconosco in lui una certa intelligenza, cosa che invece non traspare nella magior parte delle persone che prendono le sue difese peggiorando la situazione (mi viene in mente Campanella che mentre scontava l'ergastolo per eresia si era offerto di scrivere una lettera in difesa di Galileo). Naturalmente tutti si nascondono dietro all'anonimato, una delle cose più sgradevoli del web.
Incredibile notare che se sparisce il nome sparisce la persona: uno si trasforma nel suo nickname e allora tutto è concesso, l'importante è urlare più forte degli altri.
Incredibile notare che se sparisce il nome sparisce la persona: uno si trasforma nel suo nickname e allora tutto è concesso, l'importante è urlare più forte degli altri.
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