Ore 5.00 del mattino. Sento un rumore alla porta. Nel dormiveglia ho l'insospettata prontezza di ricordarmi che stamattina Theus parte per una trasferta a Roma. Tutto ok, quindi.
Sento la porta che si apre. Qualche passo. La porta si richiude. Uno scatto della serratura: la porta viene richiusa. A chiave. Ottimo, penso. Ma dura un istante... DOVE HO MESSO LA MIA COPIA DELLE CHIAVI??
Nella mente ancora obnubilata scorrono le immagini di un paio di chiavi che riposano tranquille nel baule della moto parcheggiata sotto casa. L'immagine viene velocemente inghiottita in un vortice di ansia: COME FACCIO A USCIRE ADESSO?? Prima di decidermi ad alzarmi a cercare le chiavi vedo scorrere a ritmo vorticoso immagini di gente che si cala dal balcone, che implora aiuto ...
Quando riesco a trascinarmi verso l'ingresso facendomi strada tra le scatole, comincio a rovistare nello zaino alla ricerca delle chiavi. Sia mai che le ho infilate nello zaino prima di chiudere il baule?
Niente. Cerco allora il telefono. L'ultima speranza è fermare mio fratello prima che prenda il taxi e chiedergli di lasciarmi le sue chiavi. Afferro il cellulare. Sto per decidermi a chiamare Theus chiedendogli di risalire ma sento di sotto il taxi che è già partito ed è ormai distante.
Poi l'Epifania. Sul tavolo dove avevo lasciato il telefono VEDO LE CHIAVI!
Sospiro di sollievo. Me la sono cavata. Non devo calarmi dal balcone.
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1 commento:
ah, l'annoso problema delle chiavi... ricordo ancora con grande gioia un viaggio padova-milano per un mini trasloco, nel lontano settembre 2001: arrivato al casello mi ricordai che avevo lasciato le chiavi dell'appartamento a padova, e così con i miei fratelli abbiamo pagato il pedaggio, siamo rientrati a casa e siamo tornati diretti a padova. Chiavi, queste sconosciute...
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